Palazzo Farnese

Eretto per il “gran cardinale” Alessandro Farnese sulle fondamenta di una rocca preesistente, l’edificio (1559-1575), celebratissimo in ogni epoca, è considerato il capolavoro di Jacopo Barozzi da Vignola. Segno tangibile del potere, si staglia con una mole smisurata sul paesaggio e sulla cittadina di Caprarola, radicalmente ristrutturata per offrirgli un accesso cerimoniale e una quinta scenografica.



Assomma in sé le caratteristiche della fortezza, del palazzo e della villa. Dalla caratteristica pianta pentagonale - ereditata dalla fabbrica originaria - con cortile rotondo centrale, ospita una splendida scala elicoidale e un ciclo di affreschi tra i più rappresentativi del Manierismo, opera di pittori quali Taddeo e Federico Zuccari, Jacopo Bertoja, Raffaellino da Reggio e Giovanni De Vecchi. Particolarmente nota la cosiddetta Sala del Mappamondo, con la riproduzione della volta celeste e le carte geografiche del Vanosino.

Sul retro, conta due giardini segreti, ideati da Vignola, e, più a monte, un ulteriore luogo di delizie immerso nel bosco, realizzato da Jacopo del Duca (1584-86) e poi ristrutturato da Girolamo Rainaldi.  Qui una serie di fontane inquadra scenograficamente una palazzina, che è stata residenza estiva del presidente della Repubblica Luigi Einaudi.



L’intero complesso monumentale, rimasto ai Farnese fino all’estinzione della famiglia e passato per via ereditaria ai Borbone di Napoli nel 1731, è stato acquistato dallo Stato Italiano nel 1941.



Regolarmente visitabile dal 1973, è ora affidato alla cura e alla gestione della Direzione Regionale Musei Lazio.